1915
: POLISTENA SOLIDALE CON I TERREMOTATI DELLA MARSICA
Il terremoto della Marsica del 1915, noto
anche come terremoto di Avezzano, fu un drammatico evento sismico avvenuto
il 13 gennaio 1915 che
devastò la regione storico-geografica della Marsica,
in Abruzzo,
e le aree limitrofe del contemporaneo Lazio,
come la valle del Liri e il Cicolano,
causando secondo i dati del servizio sismico nazionale 30.519
morti. Il terremoto, classificato tra
i principali sismi avvenuti in Italia per
forza distruttiva e numero di vittime, interessò gran parte del centro Italia causando
danni e vittime in diverse province. Numerose amministrazioni comunali di tutta
Italia si adoperarono con le raccolte di fondi per fronteggiare l'emergenza
(Wikipedia).
Anche
da Polistena, cittadina che ebbe più volte a che fare con i terremoti, specie
con quello del 5 febbraio 1783, allorquando, oltre alla distruzione di quasi
tutti gli edifici, perirono 2261 abitanti, partì una mobilitazione concreta in
aiuto ai terremotati della Marsica. Il piccolo ma significativo gesto
rappresentò un’iniziativa di cui essere orgogliosi perchè ha espresso in modo
tangibile l’impegno della cittadina verso quelle comunità messe in ginocchio
dal terremoto, ma anche la sua capacità di essere solidale. Un’anonima e breve corrispondenza
dell’epoca, vergata molto probabilmente dalla mano di uno degli intellettuali
polistenesi più in vista e più dimenticati dalla borghesia politica attuale,
Don Arturo Borgese, poeta, scrittore, oratore e direttore della rivista Lux che
l’ha pubblicata, ci offre oggi l’occasione per considerare l’umanità, la
generosità, la solidarietà della Polistena che, pur vivendo una situazione di
disagio, sia economico che sociale,
anche per via delle conseguenze degli altri ulteriori terremoti del 1894, 1905
e 1908, riuscì a coinvolgere, mediante una sorta di simpatica “passeggiata”
organizzata da un comitato cittadino, i propri abitanti in una raccolta di
fondi che furono inviati a supporto delle popolazioni abruzzesi. Anche in tante
altre situazioni similari successive, Polistena non mancò di slanci solidali e
generosi verso altre popolazioni bisognose di aiuti.
Ma
ecco il testo della corrispondenza apparsa su Lux il 25 gennaio 1915:
“CRONACA
POLISTENESE - Per il disastro della Marsica.
Al
grido di terrore e di strazio, invocante aiuto, dilaganti per tutta l’Italia
dalle ridenti regioni della Marsica che le tragiche convulsioni telluriche
ridussero un cimitero, Polistena non poteva restare indifferente, Polistena che
quel terrore conobbe, che quegli strazi provò.
Costituitosi
un comitato di cittadini, senza distinzione di partito, ma tutti animati dal
sentimento di portare un sollievo ai superstiti del disastro, si decise di fare
una passeggiata di beneficenza, aggregando al detto Comitato tutte le Autorità
ed i rappresentanti degli istituti del paese.
Contemporaneamente
si iniziò una pubblica sottoscrizione. La passeggiata ebbe luogo domenica, 24
corr., seguita dal Corpo Musicale dell’Orfanotrofio “I Calabresi alla
Calabria”, gentilmente concesso dall’egregio direttore di detto istituto che
ospita gli orfani del disastro del 28 dicembre 1908.
E
passeggiata e sottoscrizione - malgrado la crisi che travaglia questi paesi -
non poteva dare esito più soddisfacente.
Dolenti
di non potere - per mancanza assoluta di spazio - pubblicare per intero la
lista delle sottoscrizioni, siamo lieti annunziare che la somma raccolta
ascende in totale alla cospicua cifra di Lire 2300, che sarà spedita a S.E.
l’On. Salandra pel tramite del Sig. Prefetto della nostra Provincia.
Tra
gli abbrutimenti della presente vita pubblica, Polistena ebbe uno di questi
scatti che si impongono anco ai più induriti scettici, sia per la loro
generosità come per la loro munificenza.
E noi di ciò godiamo
immensamente”.
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