IN MARGINE A UNA
PRESUNTA STAMPA DEL “VIZZARRO”
Ugo Verzì Borgese, cui va la più profonda stima ed
il riconoscimento per l’opera da sempre svolta a pro della cultura rosarnese e
non solo, sia nel volume “Rassegna di Poeti e Prosatori di Rosarno” (tav. a
p.24) e sia in una litografia (35x50) prodotta e divulgata dal Centro Studi
Medmei, ha pubblicato tale “rara” raffigurazione di cui, però, non vi è
indicata la fonte da cui è stata recuperata. Ugo Verzì Borgese, da noi
interpellato, ci ha riferito di averla avuta dal defunto Avv. Pasquale Rombolà
secondo cui la stampa raffigurava i due personaggi sopra descritti.
Oggi, però, per una vera e propria precisazione
storica, che deve essere alla base di ogni apporto culturale sulle vicende
della nostra Calabria, intendiamo far rilevare, alla luce di un documento che è
subito balzato ai nostri occhi abituati a vedere tale raffigurazione del
“Vizzarro”, che la stessa non corrisponderebbe a verità.
In sostanza, la raffigurazione non è riferibile ai
due personaggi (Vizzaro e Capitano Orlando), bensì ai “Costumi di Tortolì”,
paese della Sardegna, in provincia di Nuoro.
Tale nostro assunto trova riferimento in un catalogo
“Primavera 1999” della Libreria antiquaria “Pompeiana” di Alberto Della Sala di
Pompei, nel quale catalogo, alla pagina 63, e precisamente al n. 810, viene
indicato il volume sul brigantaggio : “Cronache criminali italiane” di G.
Ferrero e S. Sighele (Milano : Treves, 1896), oltre che viene presentata una
raffigurazione con l’originale didascalia a piè di pagina : “Costumi di
Tortolì”.
L’illustrazione, facente parte delle altre inserite
nella rara edizione milanese, corrisponde esattamente a quella pubblicata da
Ugo Verzì Borgese, su indicazione del Rombolà.
Conoscendo l’onestà intellettuale di Ugo Verzì
Borgese da una parte e l’inconfutabile didascalia del volune sopra descritto
dall’altra, crediamo possa trattarsi di un’attribuzione incerta e vacillante
che, alla luce del documento indicato, potrà essere considerata non più quella
del Vizzarro e del capitano Orlando.
Non ce ne voglia l’amico Ugo, ma la storia è fatta
di puntualizzazioni e scoperte che permettono di focalizzare con certezze gli
avvenimenti.
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