IN MARGINE A UNA PRESUNTA STAMPA DEL “VIZZARRO”

 di GIOVANNI RUSSO

 Da anni abbiamo avuto il piacere di vedere raffigurato il brigante Francesco Moscato, detto “il bizzarro”, di Vazzano, unitamente al “capitano” Orlando di Spilinga.

Ugo Verzì Borgese, cui va la più profonda stima ed il riconoscimento per l’opera da sempre svolta a pro della cultura rosarnese e non solo, sia nel volume “Rassegna di Poeti e Prosatori di Rosarno” (tav. a p.24) e sia in una litografia (35x50) prodotta e divulgata dal Centro Studi Medmei, ha pubblicato tale “rara” raffigurazione di cui, però, non vi è indicata la fonte da cui è stata recuperata. Ugo Verzì Borgese, da noi interpellato, ci ha riferito di averla avuta dal defunto Avv. Pasquale Rombolà secondo cui la stampa raffigurava i due personaggi sopra descritti.

Oggi, però, per una vera e propria precisazione storica, che deve essere alla base di ogni apporto culturale sulle vicende della nostra Calabria, intendiamo far rilevare, alla luce di un documento che è subito balzato ai nostri occhi abituati a vedere tale raffigurazione del “Vizzarro”, che la stessa non corrisponderebbe a verità.

In sostanza, la raffigurazione non è riferibile ai due personaggi (Vizzaro e Capitano Orlando), bensì ai “Costumi di Tortolì”, paese della Sardegna, in provincia di Nuoro.

Tale nostro assunto trova riferimento in un catalogo “Primavera 1999” della Libreria antiquaria “Pompeiana” di Alberto Della Sala di Pompei, nel quale catalogo, alla pagina 63, e precisamente al n. 810, viene indicato il volume sul brigantaggio : “Cronache criminali italiane” di G. Ferrero e S. Sighele (Milano : Treves, 1896), oltre che viene presentata una raffigurazione con l’originale didascalia a piè di pagina : “Costumi di Tortolì”.

L’illustrazione, facente parte delle altre inserite nella rara edizione milanese, corrisponde esattamente a quella pubblicata da Ugo Verzì Borgese, su indicazione del Rombolà.

Conoscendo l’onestà intellettuale di Ugo Verzì Borgese da una parte e l’inconfutabile didascalia del volune sopra descritto dall’altra, crediamo possa trattarsi di un’attribuzione incerta e vacillante che, alla luce del documento indicato, potrà essere considerata non più quella del Vizzarro e del capitano Orlando.

Non ce ne voglia l’amico Ugo, ma la storia è fatta di puntualizzazioni e scoperte che permettono di focalizzare con certezze gli avvenimenti. 

 

 

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