Tra le personalità di spicco che, nel corso dei secoli ed in molteplici discipline, fiorirono a Siderno, non va dimenticata quella del maestro cavaliere Antonio Romeo, figura conosciuta ai più, ma che merita oggi, finalmente, di essere rimossa dall’oblìo, riscoperta e valorizzata adeguatamente, per l’altissimo pregio artistico - musicale. Nicola Antonio Rome4o (così negli atti dello Stato Civile) nacque a Siderno Marina l’8 Luglio 1863 da Vincenzo e da Fragomeni Maria. Sulla sua imponente figura di valente maestro, direttore di banda e compositore quale fu il Romeo (di cui quest’anno ricorre il 130° anniversario della nascita), più storiografi musicali scrissero e, tra questi, vanno annoverati, particolarmente, i contributi di Marco Vinicio Recupito (Dizionario degli Artisti e Musicisti), di De Angelis (Dizionario…), di Gaetano La Corte Cailler (Musica e Musicisti in Messina). Crediamo utile qui riportare l’estesa biografia del Romeo, scritta dal Recupito ma ripubblicata , già nel 1934, dalla rivista “Eco Musicale” DI Messina (A. XI, n. 2, Febbraio 1934), diretta dal Maestro Ercole Siciliano che curò di inserire anche il clichè del nostro Maestro. “ Il M.° Cav. Antonio Romeo, di cui oggi diamo il profilo, nacque a Siderno Marina. Studiò a Napoli armonia, contrappunto e composizione sotto la guida dei maestri Fortucci e Serrao e pianoforte con i Maestri Negri e Romaniello Luigi. Chiamato alle armi con la propria classe di leva continuò gli studi col M.° Amadei Amadeo, in quel tempo direttore della Banda del 73° Reggimento Fanteria; il quale gli fu padre e maestro, nell’insegnamento, fra l’altro, anche della Strumentazione e Composizione per banda. Compiuto il servizio militare e ritornato in famiglia, lo zio Monsignor Varano volle che si dedicasse alla musica sacra e pertanto lo affidò - per lo spazio di tre anni - al M-° Pietro Platania. Durante quel tempo egli scrisse molta musica sacra per soli, cori ed orchestra, che eseguì a Napoli e nei paesi circonvicini, riscuotendo sempre il plauso più entusiastico, per modo che la stampa locale, spesso e volentieri, ebbe ad occuparsi di lui, tributandogli gli elogi più lusinghieri. Malgrado ciò egli non trascurò mai la Banda e Casoria (allora Circondario di Napoli) l’ebbe alla direzione della Banda Municipale e poscia, sempre in seguito a concorso per titoli ed esami, lo vediamo in Sicilia quale direttore delle rinomate bande di Lercara Friddi, di S. Angelo di Brolo e Naso. Nel 1906 vinse il concorso, per titoli ed esami, bandito dal Ministero della Guerra per due posti di Maestro direttore delle Bande del Regio Esercito e fu assegnato alla direzione della Banda del 58° Regg. Fant. di stanza a Cagliari, ove subito si accaparrò la simpatia e la stima dei suoi superiori e di tutta la cittadinanza. Per motivi di famiglia ottenne nell’agosto 1908 il trasferimento all’83° Regg. Fant. di guarnigione a Messina, dove si salvò miracolosamente - insieme alla propria famiglia - dal terribile terremoto del 28 Dicembre; in seguito al quale, l’anno appresso, avuto luogo il cambio di guarnigione dei reggimenti di fanteria della Divisione Militare di Messina, il M.° Romeo passò a subentrante 3° Fant. e continuò a rimanere nella stessa città. Della banda del 3° Fant. non trovò altro che uno sparutissimo numero di musicanti effettivi ed allievi e nonostante le complesse ed insormontabili difficoltà sorte per causa del terremoto, egli riuscì, in breve spazio di tempo, a completare l’organico della banda e seppe dare ad essa una sì accurata, scrupolosa ed artistica preparazione, da suscitare l’entusiasmo e l’applauso spontaneo di tutti i messinesi. E non solo Messina ebbe la ventura di apprezzare il merito vivamente singolare della succitata banda ma anche molte cittadine e paesi importanti della provincia e delle provincie di Reggio Calabria, Catanzaro e Catania, da dove spesso essa veniva richiesta per le feste religiose”. A tal proposito, abbiamo trovato conferma in un articolo sulla festa del Carmine di Bagnara del 1914 (Gazzetta di Messina e delle Calabrie, 22 Luglio 1914) ove l’articolista non mancò di esprimere elogi sia alla banda che al maestro: “…Anima e vita della Banda, bisogna pur dirlo è il valoroso M.° Romeo, il quale non solo sa trasfondere nei suoi musicanti la sua interpretazione dotta scrupolosa e geniale, ma ha altresì il gran merito di trascinare insieme musicanti e pubblico per trasportarli in un aere puro e pieno di godimento spirituale. Egli riesce meraviglioso per la sua prodigiosa memoria che gli consente di poter dirigere senza partitura dei programmi interi composti di pezzi abbastanza lunghi e difficili. Il 3° Reggimento Fanteria deve essere orgoglioso d’avere a capo della sua Banda il Maestro Romeo; il quale nulla tralascia perché essa abbia un ricco repertorio di musica classica, lirica e operettistica sia antica che moderna…”. “Anche Catania - così di nuovo Recupito - ebbe modo di conoscere ed apprezzare il valore artistico del M.° Romeo, sia come geniale compositore, che come impeccabile direttore, allorquando, dal 1916 al 1918, egli tenne la direzione di quella banda presidiaria. Nel 1923 - dopo l’abolizione delle bande reggimentali - venne prescelto - in seguito a concorso per titoli ed esami - fra dieci maestri delle costituende musiche presidiarie di Corpo d’Armata e destinato alla Musica presidiaria di Palermo, ove pure è stato tenuto in grande considerazione dalle Autorità Militari non solo, ma anche da tutta la cittadinanza, per le ottime esecuzioni di musica classica e lirica antica e moderna, che la sua banda faceva nelle diverse piazze della città e che rivelavano nel M.° Romeo la sua salda preparazione artistica e un temperamento interpretativo di primissimo ordine”. L’Eco Peloritano del 1924, infatti, (A.I, n. 5, Maggio 1924), ove il Romeo pubblicò : “ La Banda nell’attuale condizione”, a piè dell’articolo, così scrisse: “Il Chiarissimo M. Antonino Romeo in seguito al concorso bandito dal Ministero della Guerra tra tutti i Capi Musica Militari, per la scelta dei Maestri da assegnarsi alle Musiche dei vari Corpi d’Armata, ha superato felicemente gli esami ed è stato destinato a dirigere la Banda del 10° Corpo d’Armata a Palermo. La scelta fatta dalla Commissione è stata un altro riconoscimento dei meriti del M.° Romeo al quale porgiamo le nostre più sincere e sentite felicitazioni”. “Ovunque - ancora il Recupito - il M.° Romeo ha lasciato vivo desiderio di sé ed un largo rimpianto per le sue alte e spiccate doti di mente e di cuore. Egli si è diplomato in Composizione e Strumentazione per banda e ha scritto molte composizioni per pianoforte solo, per canto e piano e per banda, fra le quali - oltre ad un rilevante numero di marce militari, sinfoniche e trionfali, e di ballabili di un gusto finissimo e molto ricercato - sono apprezzabilissime un “Poemetto” di fattura eminentemente moderna, diverse “Rapsodie napoletane” molto elaborate e di grande effetto ed una “Fantasia Militare” intitolata “Da Tripoli a Vittorio Veneto” compilata con artistico discernimento sugli inni patriottici, sopra le canzoni create prima e dopo la guerra mondiale e sui brani di opere teatrali di Rossini, Verdi, Puccini e Mascagni di effetto sorprendente ed ove il M.° Romeo si rivela un forte contrappuntista ed un profondo conoscitore delle magnifiche risorse dell’odierna organizzazione bandistica. Ha trascritto per banda molte opere liriche e molte composizioni orchestrali antiche e moderne, dalle quali citeremo le più notevoli: una Fantasia sull’opera “Turandot” di Puccini, “Preludio e Morte d’Isotta” di Wagner - “Acquerelli” Suite sinfonia, “Sagra dei Morti” e “Tre Miniature per i piccoli” di Santoliquido - “Suite de ballet” di Gretry - Alcuni numeri del “Convento veneziano” di Casella - l’ouverture “Baruffe chiozzote” di Sinigaglia - Alcuni tempi della “IV Sinfonia” di Schumann - Alcuni tempi della “3. Sinfonia” di Bruckener - “Sigurd” Sinfonia di Reyer - l’ouverture “La sposa venduta” di Smetana - “Nelle steppe dell’Asia Centrale” di Borodin - “Till” poema sinfonico di Strauss - “Don Giovanni” poema sinfonico di Strauss - “Rondo capriccioso” di Mendelssohn - “Sinfonia Giocosa” e “Sinfonia di Festa” di Ricci Signorini ed alcune sue “Rapsodie” - “Adagio del III quartetto” di Perosi - “Valse triste” di Sibelius - “Danze persiane dall’opera Kovancina” di Mussorgsky - “Andante “ della Sonata op. 28 di Beethoven e altre ancora. Le Case Musicali editrici Lapini, Comellini, Cocchi, e S.I.M.I. stamparono diverse sue composizioni e la rinomata Casa Musicale editrice G. Ricordi e C. - come abbiamo pubblicato nel numero precedente - fra giorni darà alle stampe le sue trascrizioni per banda “Acquarelli” suite sinfonica di Santoliquido e “Ronde des enfants” del Convento veneziano di Casella. Il M.° Romeo ha fatto parte di innumerevoli Commissioni esaminatrici per concorsi di maestri di bande municipali, per concorsi bandistici e per gli esami di diploma di Composizione e Strumentazione per banda nel R. Conservatorio di Musica a Palermo”. Nello scritto del Recupito fa seguito, inoltre, a cura dell’Eco Musicale una Genealogia didattica ascendente ove figura il nostro Romeo. Tra le composizioni del Romeo, vogliamo ricordare anche una sinfonia: “Messina”. Alla luce di quanto sopra, è superfluo sottolineare l’importanza ed il ruolo di questo gigante calabrese, sidernese in particolare, che va ad aggiungersi ai tanti nomi di calabresi che nel campo musicale, a vari titoli, onorarono la Calabria. Questo nostro contributo, non scientifico data la veste del periodico che ci ha dato la possibilità di scrivere, ma divulgativo, offre, senza meno l’occasione per la riscoperta di un musicista di valore su cui andrebbe affrontata una vera e propria tesi o uno studio critico che consentirebbe di scoprire la vera statura di un così grande musicista che, come al solito, per emergere, ha dovuto distaccarsi dalla sua terra, Siderno. Provveda il Comune, anche con la intitolazione di una via o di una piazza o di un edificio scolastico, la perpetuazione del nome di colui che, a buona ragione, può essere iscritto negli annali della storia sidernese. Crediamo di aver così assolto al nostro compito che è quello di stimolare una qualche iniziativa atta a maggiormente divulgare l’occasione del 130° anniversario della nascita di questo grande musicista calabrese, auspicando che altri studiosi ci faranno conoscere la data di morte del Romeo che, nel 1930, era già in ritiro. Polistena 16/06/1993 |
Commenti